Es.03 Ilio Negri a Merate

Formato A4 orizzontale, inserire testi e immagini in InD e scattare 8 fotografie alla mostra

Ilio Negri e gli anni Settanta

Ilio Negri è stato uno dei protagonisti di quella formidabile stagione della grafica milanese che ha accompagnato il made in Italy dalla ripresa del dopoguerra alla modernità, con il proprio contributo creativo e metodologico. Un nome forse poco noto, per il suo carattere schivo e riservato, anche se molti lo hanno conosciuto, indirettamente, incrociando i suoi “segni”, dal marchio Autobianchi, alla cucina Boffi, alle pentole Lagostina, ai medicinali Recordati, ai cinturati Pirelli…
Fin da giovanissimo Ilio entra in contatto con l’ambiente della grafica e della comunicazione visiva, maturando una esperienza artigianale nella tipografia del padre, di cui nel ’47 prende in mano la gestione. Nel ‘48 fonda lo Studio Negri, occupandosi di editoria, pubblicità, e grafica applicata. Nel 1956 assume la direzione della Sezione Grafica dell’Editrice C. M. Lerici che nel frattempo aveva rilevato la tipografia.
Nel 1965 sceglie di proseguire autonomamente l’attività professionale. In questo periodo consolida il suo approccio metodologico al progetto di immagine coordinata, realizzando l’identità visiva di numerose aziende, come Autobianchi, Recordati, Giuliani, De Cardenas, Tronconi. Il suo studio interviene sull’immagine aziendale globale, declinando anche la pubblicità nell’ambito di un forte coordinamento e coinvolgendo grandi fotografi come Ugo Mulas, Aldo Ballo, Giampaolo Barbieri e collaborando con architetti e designer come Ponti, Rosselli, Frattini, Bettonica.
Parallelamente conduce ricerche personali di grafica formale e strutturale, come le diverse serie di segni zodiacali utilizzati nei particolarissimi calendari realizzati per i propri clienti e realizzando tavole grafiche che riproducono, ad esempio, le variabili possibili di composizione di figure geometriche su griglie modulari.
L’ impegno nella ricerca di comunicazione sociale tocca il suo apice con la partecipazione alla mostra di Rimini del 1970 intitolata “Aggressività e violenza dell’uomo nei confronti dell’ambiente” per la quale Ilio realizza una serie di 13 manifesti intitolati “No alla civiltà se questa è civiltà”.
Entra a far parte del gruppo di ricerca della società Nebiolo, per la quale disegna, insieme ad Aldo Novarese e altri, il carattere Forma, segnalato al Compasso d’Oro del 1971.
Tra gli ultimi lavori i progetti delle collane di opuscoli per l’ente del turismo di Milano e per la Regione Lombardia mettono la grafica al servizio dei beni artistici per un turismo culturale. Nel 1974 muore prematuramente.


Clienti
Consulenze, tra gli altri, per: Agnona, Amaro Cora, Autobianchi, Bassetti, Boffi, Cassina, Contardo, De Cardenas, Ente Provinciale Turismo di Milano, Fondazione Lerici, Fendi by Cwfurs, Fratelli Ormezzano, Frigerio, Giuliani, Guerlain, Innocenti, Italseber, Hanania Lancellotti, Jole Veneziani, Koh i Noor, Lagostina, Lanificio Ormezzano, Mattex, Midy, Milanflex, Museo della Scienza e della Tecnica, Museo Poldi Pezzoli, Nebiolo, Oggiono, Panizza Pellicce Moda, Pirelli, Poltronova, Pomellato, Rai Radio Televisione Italiana, Recordati, Regione Lombard Splugen Brau, Thonet, Total, Tronconi, Valentino, Vallardi, Veneziani, Vergani.











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